(Milano) “Le mafie sono la cartina di tornasole di una globale diserzione etica”. Così don Ciotti alla manifestazione nazionale di Milano in ricordo delle vittime di mafia. “I latitanti – ha affermato, dopo aver parlato della vicenda di Messina Denaro – sono tali perché ci sono altre forme di latitanza” nella società nella politica e persino tra i cittadini. “C’è un vuoto di conoscenza, di passione, di responsabilità”.
“Finché non ci sarà una vera presa di coscienza collettiva delle ricadute della peste mafiosa sulle vite di tutti, la lotta alle mafie non riuscirà a estirpare il male alla radice. Dobbiamo andare alla radice del male, la radice è culturale, sociale, etica”. Ricordando poi i parenti delle vittime ha affermato: “È impossibile che l’80% dei famigliari non conosca la verità” di quanto accaduto ai propri cari. E ancora: “la nostra latitanza è causa di persistenza delle mafie. Prendiamocela anche con noi cittadini. Troppi si commuovono quando succedono le tragedie, ma poi non si muovono. Possibile che milioni di italiani non reagiscano? Siamo chiamati sempre più a fare la nostra parte”.