(Milano) Tutto pronto a Milano, tra i Bastioni di Porta Venezia e piazza Duomo, per la manifestazione nazionale di Libera in ricordo delle vittime delle mafie. Migliaia di persone stanno affluendo in città: moltissime le scuole, tanti i sindaci con fascia tricolore e gonfaloni. I giovani dell’organizzazione sono collocati lungo il percorso. Il corteo è partito verso le 9 da corso Venezia per arrivare a piazza Duomo, dove alle 11 inizierà la lettura dei nomi delle vittime innocenti delle mafie. Lettura che ricorda i nomi di 1.609 semplici cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze dell’ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali “morti per mano delle mafie solo perché, con rigore, hanno compiuto il loro dovere”, spiegano da Libera che, con Avviso Pubblico, organizza la giornata, con l’Alto patronato del Presidente della Repubblica. La diocesi di Milano sostiene l’iniziativa. Ieri sera veglia ecumenica nella chiesa di Santo Stefano, con lettura dei nomi delle vittime, cui sono stati aggiunti i nomi dei morti nel naufragio di Cutro.
Oggi alle 11.45 intervento conclusivo di Luigi Ciotti. Nel pomeriggio si svolgeranno i seminari di approfondimento e proiezioni per gruppi e scuole.
Ma non tutta la città partecipa all’evento. È sufficiente prendere una via laterale di corso Venezia, entrare in un bar e ascoltare i presenti. Manifestazione ai più sconosciuta (si chiedono lumi al barista di origine africana). Molte le voci che si lamentano dei disagi al traffico. “’Sti giovani che manifestano… e cosa cambia in Italia?”, afferma un giovane in tuta da lavoro. La domanda, sfiduciata, resta senza risposta.