Acqua: Azione contro la fame, “finanziamenti insufficienti per i programmi delle Nazioni Unite”

Nel 2022 è stato soddisfatto meno del 30% degli appelli umanitari per i programmi legati all’acqua e ai servizi sanitari e igienci (Wash – Water Sanitation and Hygiene). Per finanziare completamente gli appelli, attraverso il sistema umanitario delle Nazioni Unite, sarebbero necessari altri 2,6 miliardi di dollari. È l’allarme lanciato da Azione contro la Fame alla vigilia della Giornata mondiale dell’Acqua, che ricorre il 22 marzo, in un rapporto che analizza il divario tra bisogni e finanziamenti relativi ai programmi umanitari per l’acqua, i servizi sanitari e l’igiene, in 41 Paesi del mondo (Funding the World’s Water Funding Crisis: How Donors Are Missing the Mark). “Due miliardi di persone nel mondo non hanno accesso all’acqua potabile gestita in modo sicuro e 4,2 miliardi non dispongono di servizi igienici adeguati. Si tratta di diritti umani fondamentali per ridurre la fame e promuovere la salute, che sono i requisiti fondamentali per lo sviluppo individuale e la crescita economica delle comunità – dichiara Simone Garroni, direttore di Azione contro la Fame in Italia -. Sappiamo come superare le sfide idriche che affrontiamo ogni giorno, ma abbiamo bisogno di fondi adeguati per farlo – conclude Simone Garroni –. Con i nostri team sul campo, tocchiamo con mano l’impatto trasformativo che i programmi per l’acqua e i servizi igienico-sanitari possono avere nella lotta contro la fame. Investendo in queste attività, possiamo ridurre la fame, promuovere la salute e l’equità di genere e mitigare gli impatti del cambiamento climatico”.

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