“È un passo storico, molto importante per noi. È una buona notizia che abbiamo accolto con sorpresa e in modo favorevole”. Così, interpellato dal Sir, mons. Stanislav Shyrokoradiuk, vescovo di Odessa, sulla cui giurisdizione cade anche il territorio della Crimea, commenta la decisione presa nei giorni scorsi dalla Corte penale internazionale dell’Aia di emettere due mandati di cattura. Il primo è per il presidente della Federazione Russa, accusato di aver ordinato la deportazione illegale di migliaia di bambini ucraini presi nei territori occupati e portati in Russia. Il secondo è per Maria Alekseyevna Lvova-Belova, commissaria per i diritti dei bambini presso l’Ufficio del presidente della Federazione Russa, ritenuta responsabile dello stesso “crimine di guerra di deportazione illegale di bambini e di trasferimento illegale minori”. Il vescovo precisa di non avere notizie dirette sulla vicenda dei bambini deportati e di averla seguita solo tramite le notizie che giungono dai mass media. Sul destino dei piccoli che ora si trovano in terra russa e quindi sulle reali conseguenze che questi mandati di arresto possono avere sulla loro vita, il vescovo lancia un appello alla comunità internazionale: “Nessuno sa che cosa succederà. Tutti però devono essere consapevoli di tale crimine e reagire ciascuno secondo le sue possibilità”. A nome di una Chiesa presente anche in Crimea, il vescovo dice: “Il ruolo della Chiesa è di pregare per i nemici, pregare per la conversione del criminale”. Intanto è di oggi la notizia che è stata creata una nuova piattaforma, “Children of war” dove è possibile inserire nome e cognome dei minorenni presumibilmente scomparsi durante la guerra cominciata oltre un anno fa. A crearla è stata la Presidenza ucraina, che pubblica i dati in possesso alle autorità di Kiev. Secondo il National Information Bureau ucraino, i russi avrebbero deportato 16.226 ucraini minorenni, ma la piattaforma rende anche conto di dati pubblicati in fonti aperte della Federazione russa, secondo i quali il numero di bambini portati fuori dall’Ucraina raggiungerebbe i 744.000. Dal 24 febbraio 2022, e cioè dall’inizio del conflitto, sono 464 i bambini rimasti vittime, 935 quelli feriti, 387 i minori scomparsi, mentre 308 sarebbero stati restituiti. In totale sarebbero 10.576 quelli ritrovati.