Durante la conferenza stampa conclusiva dell’assemblea plenaria della Conferenza episcopale tedesca (Dbk), terminata oggi a Dresda, il presidente dei vescovi tedeschi, mons. Georg Bätzing, ha evidenziato le differenze che esistono nell’affrontare abuso spirituale e abuso sessuale nella Chiesa: nel caso dell’abuso spirituale, non si trovano quasi mai riferimenti nelle testimoniane personali e le vittime sono generalmente adulte al momento dell’abuso. Inoltre, a causa della mancanza di una base di diritto penale, non c’è alcun sostegno da parte della polizia e dell’ufficio del pubblico ministero. Le conseguenze psicologiche ed emotive dell’abuso spirituale, con comportamenti che durano anche molti anni, causano ferite profonde che durano tutta la vita, e, in molti casi, l’abuso spirituale è anche connesso con l’abuso sessuale. A Dresda, i vescovi hanno anche sperimentato attraverso “un’impressionante testimonianza” di un giovane, che le persone non sessualmente codificate fanno ovviamente parte della chiesa, e ne sono “fortunatamente una parte visibile oggi”. Riguardo al tema degli “abusi sessuali ed esperienze di violenza” è stata decisa la revisione dei procedimenti di conoscenza e intervento, basandosi sulla sofferenza delle persone profondamente ferite che hanno subito abusi, per migliorare in modo efficace e continuo la protezione contro gli abusi e le violenze sessuali: ciò anche con l’istituzione di un sistema di segnalazione vincolante sui regolamenti, le misure e i processi esistenti nelle 27 diocesi tedesche per trattare questioni di abuso sessuale. I vescovi tedeschi hanno, inoltre, nuovamente condannato, come contraria al diritto internazionale, l’aggressione russa in Ucraina sottolineando il diritto ucraino all’autodifesa. Hanno anche ribadito la legittimità degli aiuti militari.