“La politica oggi non gode di ottima fama, soprattutto fra i giovani”. Lo ha detto questa mattina, nel Palazzo Apostolico Vaticano, Papa Francesco, ricevendo in udienza i giovani del “Progetto Policoro”, promosso dalla Conferenza episcopale italiana. “Le cause sono molteplici, ma come non pensare alla corruzione, all’inefficienza, alla distanza dalla vita della gente? Proprio per questo c’è ancora più bisogno di buona politica – ha aggiunto -. E la differenza la fanno le persone. Lo vediamo nelle amministrazioni locali: un conto è un sindaco o un assessore disponibile, e un altro è chi è inaccessibile; un conto è la politica che ascolta la realtà, che ascolta i poveri, e un altro è quella che sta chiusa nei palazzi, la politica ‘distillata'”.
Il Pontefice ha poi indicato ai giovani le domande che “ogni buon politico dovrebbe farsi”: “La vostra preoccupazione non sia il consenso elettorale né il successo personale, ma coinvolgere le persone, generare imprenditorialità, far fiorire sogni, far sentire la bellezza di appartenere a una comunità. La partecipazione è il balsamo sulle ferite della democrazia”. Quindi, l’invito a “dare il vostro contributo, a partecipare e a invitare i vostri coetanei a farlo, sempre con il fine e lo stile del servizio. Il politico è un servitore – ha concluso -; quando il politico non è un servitore è un cattivo politico, non è un politico”.