Il 30 gennaio è nata la prima bambina nel Centro di salute mamma-bambino di Khushpur, in Pakistan, sostenuto dalla diocesi di Treviso e da alcuni imprenditori, professionisti e singole persone del trevigiano che hanno accettato la sfida: portare in una zona molto lontana dagli ospedali una struttura sanitaria in grado di accompagnare le donne in gravidanza, per evitare molte delle complicanze che possono insorgere durante la gestazione e con il parto.
Il progetto, avviato in pochi mesi, è uno dei fiori all’occhiello dell’associazione “Missione Shahbaz Bhatti”, nata sette anni fa, e di cui la diocesi di Treviso è tra i soci fondatori, insieme alle diocesi di Venezia e Trento. Negli anni altre diocesi, tra cui Genova e Vicenza, e realtà come la Caritas Antoniana si sono affiancate per sostenere progetti di sviluppo, di dialogo interreligioso e di tutela delle minoranze. L’assemblea dei soci, durante la quale sono state presentate le attività, si è svolta giovedì 16 marzo, in Vescovado, alla presenza del vescovo Michele Tomasi, del vicario generale, mons. Mauro Motterlini, e dell’economo della diocesi, Sergio Criveller. Sono 74.000 mila gli euro raccolti finora per sostenere il Centro di salute: 48.000 da donazioni di imprese, professionisti, istituti bancari e singole persone, in seguito a un incontro promosso a inizio dicembre in Vescovado, cui si sono aggiunti circa 26.000 euro sotto forma di regalo del vescovo di Vicenza, mons. Giuliano Brugnotto, che, lasciando Treviso, aveva espresso il desiderio che qualunque dono nei suoi confronti, di amici e famigliari, diventasse un contributo a questo progetto.