“Esperienze come quella dell’Erasmus Creasteam servono ad aprire la mente, a capire gli altri ma capire non significa rinunciare a se stessi anzi, essere più consapevoli della propria identità significa non avere paura degli altri e quindi essere pronti ad accogliere. Non soffro del complesso del sacrestano, la nostra cultura è frutto di secoli di storia, siamo italiani ed europei, figli della cultura greca, latina e cristiana. Il rispetto per la persona, l’accoglienza dell’altro, sono principi cristiani e l’Europa si fonda anche su questo”. Lo ha dichiarato il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri, Antono Tajani, durante la presentazione dei risultati del progetto Creasteam Erasmus+, ieri, presso la Camera dei deputati.
Durante la presentazione del progetto, portato avanti dalla Fidae, è intervenuto anche il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara che ha voluto sottolineare come il Ministero stia puntando sul progetto Erasmus+ “dove sono stati aggiunti 50 milioni l’anno per i prossimi 3 anni e stiamo anche investendo sull’implementazione delle discipline Stem, soprattutto per le ragazze, perché purtroppo c’è ancora un forte divario. Questo progetto va oltre i confini nazionali e rappresenta un’Europa unita, basata sulla condivisione di una comune cultura e patria. I fondi devono essere per tutti, per questo abbiamo deciso di mettere i fondi del Pnrr anche per le paritarie non commerciali e la prima distribuzione l’abbiamo fatta proprio per l’accoglienza di ragazzi ucraini, questo perché la scuola paritaria è pubblica a tutti gli effetti”.
La presidente nazionale della Fidae, Virginia Kaladich, ha voluto ringraziare prima di tutto gli studenti presenti “perché tutto questo lo facciamo per voi. Questi progetti rappresentano davvero la scuola che vogliamo, attenta alla persona a 360 gradi, ed è per questo che l’Erasmus+ è un modello, perché gli scambi e le condivisioni avvengono tra scuole di ogni tipo, senza distinzione, con l’obiettivo comune di formare i futuri cittadini d’Italia e d’Europa. Anche per questo abbiamo bisogno che la legge sulla parità scolastica, varata 23 anni fa, sia finalmente completata”.
Anche il presidente della Commissione episcopale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università e del Consiglio nazionale della scuola cattolica, mons. Claudio Giuliodori, ha voluto sottolineare quanto sia “necessario realizzare il pluralismo educativo perché, paradossalmente, da quando è stata varata la legge 62 del 2000, le scuole paritarie hanno perso il 40% della loro forza e non conviene a nessuno disperdere un patrimonio così importante. Questo progetto portato avanti dalla Fidae traccia la strada perché la scuola non può pensare a promuovere solo i bravi e bocciare i meno bravi ma deve saper tirare fuori i talenti da ognuno, deve mettere tutti nelle migliori condizioni possibili per esprimere il meglio e questo è un compito delle scuole di stampo cattolico ma anche di tutte le altre scuole”.
“L’aumento delle richieste di mobilità Erasmus+ nel 2022 e nel 2023 sono il frutto di un forte rinnovamento del progetto – ha detto il direttore generale dell’Agenzia Erasmus, Flaminio Galli – che per esempio da quest’anno prevede la creazione di una rete italiana di ambasciatori Erasmus+ scuola, composta da docenti, dirigenti scolastici esperti di cooperazione e progettazione europea, con il compito di diffondere a livello regionale le opportunità del programma Erasmus+, per supportare le scuole nella gestione delle candidature e soprattutto per favorire la partecipazione di tutti gli istituti del territorio, anche quelli più remoti e isolati, perché Erasmus è sinonimo di mobilità e di condivisione”.