Argentina: inflazione sopra il 100% dopo oltre trent’anni. Uca, “incertezza economica a livelli estremi”

L’inflazione in Argentina ha superato il 100 per cento su base annua, per la prima volta dopo oltre trent’anni. A febbraio, l’aumento è stato del 6,6% rispetto a gennaio e del 102,5% rispetto a febbraio 2022. Il dato più allarmante, in quest’ottica, è l’aumento dei prezzi dei generi alimentari, cresciuti del 9,8%. La notizia è un duro colpo per il governo peronista di Alberto Fernández e del suo ministro dell’Economia, Sergio Massa, a soli sette mesi dalle elezioni presidenziali.
Secondo l’Istituto nazionale di statistica e censimento (Indec), il forte aumento dei prezzi dei prodotti alimentari è stato determinato dalla carne e dai latticini. Gli accordi governativi per contenere il valore di questi prodotti sono falliti e c’è preoccupazione per l’impatto degli aumenti sui settori più poveri della popolazione. In Argentina, a metà del 2022, secondo i dati dell’Osservatorio del debito sociale dell’Università cattolica, circa una persona su dieci viveva in condizioni di estrema povertà; si prevede che, a causa dell’inflazione, il dato possa peggiorare. “Va notato che l’incertezza economica è rimasta a livelli estremi dal marzo 2022. D’altra parte, al di là dell’inflazione, l’evoluzione dell’indicatore riflette molteplici difficoltà economiche. Tra queste, spiccano le difficoltà di finanziamento del settore pubblico e l’evoluzione del dollaro”, è oggi l’analisi dell’Università Cattolica dell’Argentina (Uca), attraverso il report mensile del Centro di analisi economica e aziendale della Facoltà di scienze economiche.

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