“Questa mia visita a Santa Maria Consolatrice, prima parrocchia romana in cui mi reco da quando il Signore ha voluto chiamarmi ad essere vescovo di Roma, è per me in un senso molto vero e concreto un ritorno a casa. Mi ricordo molto bene di quel 15 ottobre 1977, quando presi possesso di questa mia chiesa titolare. Da allora in poi il nostro reciproco legame è divenuto progressivamente più forte, più profondo. Un legame di affetto e di amicizia, che ha realmente riscaldato il mio cuore e lo riscalda anche oggi”. Benedetto XVI pronunciò queste parole il 18 dicembre 2005, in occasione della sua prima visita da pontefice a una parrocchia romana. Si trattava di Santa Maria Consolatrice, nella piazza omonima, a Casal Bertone. Già molte volte vi si era recato in precedenza, poiché ne era cardinale titolare. A ricordare questo speciale legame tra la comunità e il Papa emerito, scomparso il 31 dicembre scorso – informa il Vicariato di Roma – sarà una targa commemorativa, che verrà scoperta domenica prossima, 19 marzo, solennità di san Giuseppe e quindi onomastico di Joseph Ratzinger. A benedirla sarà mons. George Gänswein, al termine della celebrazione che presiederà nella chiesa parrocchiale, alle 10. Mons. Gänswein, in quell’occasione, consegnerà alla parrocchia anche una talare appartenuta a Benedetto XVI. “La parrocchia ha un legame affettivo e storico con Papa Benedetto”, ricorda il parroco, don Luigi Lani: “Sia negli anni in cui è stato cardinale titolare che da Papa, ha sempre mantenuto un rapporto di affetto, anche attraverso numerosi doni che ci ha voluto fare, e che presto troveranno spazio in una stanza che allestiremo come una sorta di museo a lui dedicato. Ci sarà senz’altro la talare che ci verrà donata domenica 19 marzo. Nel giorno di san Giuseppe di diversi anni fa fece recapitare anche un cero votivo da accendere a Maria Consolatrice. Inoltre ci ha regalato un bellissimo calice e una pisside, alcuni libri e pregiate pubblicazioni. Un anno, a Natale, donò una somma per la Caritas parrocchiale. Sono piccoli gesti ma segno di una grande attenzione”. Nella stanza allestita a museo verranno esposte anche le numerose foto che già sono in bella mostra nel corridoio della parrocchia, e che ricordano le tante occasioni in cui il card. Ratzinger andava a Santa Maria Consolatrice. “Davvero questa era la sua casa romana”, sottolinea il parroco: “Con la fortuna di stare a Roma, da cardinale titolare era spesso qui per le cresime, le processioni, la festa patronale. Talvolta veniva semplicemente a cena. Aveva una grande familiarità con questa comunità, che ha sempre ricordato con affetto e nostalgia. Qui tanti parrocchiani, soprattutto quelli tra i 50 e i 60 anni, lo ricordano attraverso vari episodi. A Natale, ad esempio, veniva e portava i dolcetti della Baviera. Quando celebrava, in sacrestia, si fermava sempre a parlare con i ministranti, chiedendo loro come si chiamavano e informandosi su come andavano a scuola. Tante persone hanno del Papa emerito un ricordo vivo, commosso”.