La Caritas del Perù, con l’emittente televisiva nazionale Rpp, ha lanciato la campagna “Il Perù dà una mano”, con l’obiettivo di aiutare le popolazioni colpite dalle inondazioni e dalle frane nel Paese, in particolare le famiglie di Secocha, Miski e degli altri Comuni colpite dalle forti piogge. Il segretario generale della Caritas del Perù, Manuel Huapaya Mendoza, ha spiegato che l’obiettivo di questa iniziativa è raccogliere alimenti non deperibili e materiali da costruzione, e invita quindi le aziende ad aderire alla campagna. “Il Perù dà una mano” si propone, infatti, di raccogliere alimenti non deperibili (pasta, zucchero, olio, farina d’avena, cibo in scatola, ecc.), materiali e/o attrezzature da costruzione (pale, badili, picconi, plastica per abitazioni, tende, teloni, motopompe, tra gli altri), nonché articoli per l’igiene (sapone, secchi, carta igienica, ecc.), vestiti e scarpe nuove. Le inondazioni, accompagnate da forti venti che hanno interessato parte del Perù, si sono intensificate a partire dal fine settimana e hanno colpito aree urbane e rurali nei dipartimenti costieri di Ancash, La Libertad, Lambayeque, Piura e Tumbes, nel nord del Paese, al confine con l’Ecuador. Le diocesi maggiormente coinvolte si stanno mobililtando nell’azione di solidarietà. La Caritas di Piura e Tumbes e le parrocchie dell’arcidiocesi di Piura hanno lanciato una grande campagna di solidarietà per raccogliere alimenti non deperibili, articoli per l’igiene personale, vestiti in buono stato e strumenti di lavoro per le famiglie colpite che ne hanno più bisogno. L’arcidiocesi e la Caritas di Trujillo hanno lanciato la campagna di aiuti “Unione e solidarietà: impegno d’amore”. C’è urgente bisogno di generi alimentari non deperibili, teloni, acqua e teli di plastica. La Chiesa di Lima, attraverso Caritas Lima, ha invitato tutto il Popolo di Dio a “non rimanere indifferente all’emergenza climatica che si sta vivendo nel nostro Paese. In risposta, in queste settimane, tutte le parrocchie dell’arcidiocesi di Lima diventeranno punti di raccolta per portare le nostre donazioni alle popolazioni colpite dalle inondazioni e dalle frane”. Almeno 59 persone sono morte e più di 12.000 sono state colpite, non solo negli ultimi giorni ma nel corso della stagione delle piogge, che ha interessato 24 delle 25 regioni con inondazioni e straripamenti di fiumi. “Da settembre al 12 marzo, abbiamo 12.200 persone coinvolte, 59 morti, 57 feriti e otto dispersi”, ha dichiarato Carlos Yáñez, capo dell’Istituto nazionale di Protezione civile (Indeci), che ha fornito il bilancio aggiornato in una conferenza stampa. Lautorità ha anche riferito che “1.326 case sono state distrutte e 3.173 sono inabitabili”.