Diocesi: Ancona, protocollo d’intesa con l’Ordine degli architetti per la tutela e la valorizzazione dei beni ecclesistici

da sinistra: Don Luca Bottegoni, direttore dell'Ufficio diocesano Beni Culturali Ecclesiastici; S. E. Mons. Angelo Spina, Arcivescovo Metropolita di Ancona-Osimo; Viviana Caravaggi Vivian, presidente dell'Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Ancona; Alessandra Baldelli, responsabile Commissione Beni Culturali dell'Ordine degli Archietti PPC della Provincia di Ancona. (Foto Arcidiocesi Ancona)

Questa mattina, presso la Curia Arcivescovile di Ancona, l’Arcidiocesi di Ancona-Osimo e l’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori della Provincia di Ancona hanno firmato un protocollo d’intesa in base al quale sarà avviato un rapporto di collaborazione che promuoverà studi e ricerche, iniziative di carattere formativo e informativo, condivisione di competenze professionali, per la salvaguardia e la valorizzazione delle chiese e dei beni culturali ecclesiastici. I punti centrali dell’accordo, secondo quanto riporta una nota dell’arcidiocesi, sono la tutela del territorio e gestione del patrimonio, paesaggio ed edilizia, sisma, lavori pubblici, infrastrutture e logistica, assistenza in fase di emergenza Protezione civile, analisi speditiva ed esame visivo delle Chiese, digitalizzazione. La convenzione durerà quattro anni, a partire da oggi. Per definire e sviluppare la collaborazione sarà attivata una cabina di regia congiunta che si riunirà periodicamente e saranno istituite varie commissioni sui temi sopra elencati. Le conoscenze e le competenze degli architetti potranno contribuire a indirizzare al meglio le energie e la progettualità che l’Arcidiocesi vorrà applicare e sviluppare nell’interesse della collettività. “È importante oggi lavorare insieme – ha sottolineato mons. Angelo Spina, Arcivescovo Metropolita di Ancona-Osimo – più occhi vedono meglio. Per il monitoraggio del patrimonio dei beni culturali ecclesiastici servono diverse competenze tecniche e professionalità. La Chiesa ha ereditato tanti beni che devono essere conservati e valorizzati. Il sisma ha ferito tante chiese che necessitano interventi e ristrutturazioni”. Anche la presidente dell’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Ancona, Viviana Caravaggi Vivian, ha sottolineato che “questo protocollo d’intesa è una grande opportunità per lavorare in sinergia e tutelare l’enorme patrimonio dei beni culturali dell’Arcidiocesi di Ancona-Osimo. Sanno istituite varie commissioni e organizzati momenti di formazione e informazione per i nostri iscritti. La collaborazione verrà declinata in vari ambiti e desideriamo dare il nostro contributo per gli interventi che riguarderanno le chiese danneggiate dal sisma”. Dopo il recente sisma del 9 novembre 2022, alcune chiese hanno subito numerosi danni e sono ancora chiuse. Il supporto e la professionalità dell’Ordine degli Architetti saranno fondamentali per la progettazione, la programmazione e l’esecuzione delle opere. Sono attualmente chiuse, a causa del sisma, le seguenti chiese ad Ancona: Santi Pellegrino e Teresa (chiesa degli Scalzi), Santissimo Sacramento, Santa Maria (Posatora), Sacra Famiglia (Salesiani), Ghettarello. Anche la chiesa di Santa Maria della Piazza ha avuto dei danni, ma i lavori sono già iniziati ed è aperta alla cittadinanza e ai visitatori. Ad Osimo hanno subito danni la chiesa di San Marco che è chiusa e la Concattedrale di San Leopardo che invece è aperta. A Camerata Picena è chiusa la chiesa di San Rocco. Sono interdette ai fedeli anche le chiese di San Domenico e di San Francesco d’Assisi ad Ancona, che però non sono di proprietà dell’Arcidiocesi. Come ha spiegato don Luca Bottegoni, direttore dell’Ufficio diocesano Beni Culturali Ecclesiastici, al momento “non c’è stata ancora nessuna attenzione contributiva” e, quindi, l’Arcidiocesi è in attesa di finanziamenti che possano permettere l’esecuzione degli interventi nelle chiese danneggiate dal sisma.

 

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