Il ciclone Freddy è tornato in Mozambico, colpendo il Paese sabato 12 marzo con venti intensi che hanno quasi raggiunto i 150 chilometri all’ora, causando gravi danni e tagliando fuori bambini e famiglie dai servizi importanti. Lo ricorda l’Unicef, che ha operatori sul campo ed è impegnato a lavorare con il governo e i partner per valutare l’impatto e mobilitare aiuti e supporto salvavita per le persone maggiormente colpite. “Ripristinare l’accesso ai servizi essenziali, tra cui la salute e la nutrizione, l’istruzione, la protezione e i servizi idrici e igienici, è una priorità assoluta – ricorda l’Unicef -. Data l’entità dei danni e considerato che il Mozambico sta affrontando crisi multiple, è urgentemente necessario un ulteriore sostegno”.