“Sulle misure del Pnrr che interessano il Terzo settore, l’attuazione del Pnrr procede per ora, fatta qualche eccezione, nei tempi previsti, ma accedere ai dati dei progetti finanziati e delle risorse erogate è spesso molto complicato. Il coinvolgimento delle organizzazioni di Terzo settore, inoltre, è ridotto e discontinuo”. Lo dichiara Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo Settore, commentando i dati dell’osservatorio su Pnrr e Terzo settore, realizzato in collaborazione con Openpolis, con l’obiettivo di aiutare gli enti a svolgere attività di advocacy, cogliere le opportunità di partecipazione al Pnrr e a orientarsi tra i provvedimenti governativi. L’osservatorio sarà presentato domani alle 10 presso Eurostars Roma Aeterna, anche in diretta streaming sul canale YouTube del Forum Terzo Settore.
Tra le oltre 300 misure previste dal Pnrr, l’osservatorio si concentra sulle 59 che interessano anche il Terzo settore (per un totale di 270 provvedimenti attuativi) in ambiti come l’ambiente, le persone con disabilità o non autosufficienti, la rigenerazione urbana, la povertà educativa, i beni confiscati. In totale, le risorse previste per attuare le 59 misure sono pari a 37 miliardi e 610 milioni ma, a causa di una difficile conoscibilità dello stato di attuazione del Pnrr, se da un lato è possibile conoscere quali sono le iniziative finanziate, dall’altro non è dato sapere quante risorse sono state effettivamente erogate sui territori e a quali destinatari.
Tra le misure più finanziate troviamo il Piano asili nido e scuole dell’infanzia (4.6 miliardi) per aumentare l’offerta educativa nella fascia 0-6; segue la riforma delle politiche attive del lavoro e formazione (4.4 miliardi) e la misura “Casa come primo luogo di cura” per la presa in carico del 10% della popolazione over 65 (4 miliardi).
Solo una misura, quella riguardante il Servizio civile universale, andrà completata entro quest’anno ed è al momento in corso d’opera. L’unica al momento completata, invece, è la definizione di un nuovo modello organizzativo della rete di assistenza territoriale, che non prevede investimenti finanziari. Delle altre, 45 sono in corso, 4 sono in ritardo nella realizzazione e 9 ancora da avviare, ma gran parte di queste ha scadenza nel 2026.
La “puntualità” nell’attuazione del Pnrr dovrà quindi essere verificata soprattutto nei prossimi anni e, da questo punto di vista, l’osservatorio del Forum Terzo Settore rappresenterà uno strumento fondamentale.
Per quanto riguarda il coinvolgimento del Terzo settore attraverso gli avvisi, al momento 3 sono quelli aperti a cui possono partecipare gli enti, mentre 21 sono quelli che l’hanno prevista ma sono già scaduti. Gli enti di Terzo settore sono stati invece esclusi dal bando sulla realizzazione e rigenerazione di impianti sportivi e da quello sulla rimozione delle barriere fisiche, cognitive e sensoriali dei luoghi della cultura.
Il coinvolgimento all’interno dei bandi è nella maggior parte dei casi indiretto, cioè demandato alle istituzioni locali, che possono scegliere o meno di avvalersi della collaborazione delle organizzazioni attive sui territori.
“Quest’ultimo rappresenta senza dubbio un punto debole nel Pnrr, perché si rischia di produrre risultati disomogenei sui territori e viene a mancare, al di là della distribuzione delle risorse, la garanzia dell’efficacia delle misure, frutto di una collaborazione di più attori”, conclude Pallucchi.