“L’arrivo delle precipitazioni è importante per salvare le semine primaverili di mais, girasole e soia ma anche le coltivazioni in campo messe a rischio dopo un lungo periodo di siccità”. Lo afferma Coldiretti nel commentare positivamente l’arrivo dell’ultima perturbazione con pioggia e neve in montagna. “Una boccata di ossigeno per le campagne – viene sottolineato in una nota – a secco in un 2023 che si classifica fino ad ora al nord come il più bollente di sempre con una temperatura di 1,44 gradi superiore la media storica. L’anomalia riguarda in realtà l’intera Penisola dove la temperatura è stata comunque superiore di 0,76 gradi nei primi due mesi dell’anno, secondo l’analisi di Coldiretti su dati Isac Cnr che rileva le temperature in Italia dal 1800 che evidenzia anche precipitazioni al di sotto della media nel primo bimestre dell’anno dopo un 2022 in cui è caduta il 30% di pioggia in meno.
“L’ annunciato ritorno della pioggia – sottolinea l’associazione – è importante per dissetare i campi resi aridi dalla siccità e ripristinare le scorte idriche nei terreni, negli invasi, nei laghi, nei fiumi ma si registra anche lo scarso potenziale idrico stoccato sotto forma di neve nell`arco alpino ed appenninico”. “In Italia sono circa 300mila le imprese agricole che si trovano nelle aree più colpite dall’emergenza siccità soprattutto nelle aree del Centro Nord con la situazione più drammatica che si registra nel bacino della Pianura Padana – spiega Coldiretti – dove nasce quasi un terzo dell’agroalimentare Made in Italy e la metà dell’allevamento che danno origine alla food valley italiana conosciuta in tutto il mondo”.