“Non può essere orgogliosamente ebraico il comportamento di chi incita all’odio e alla violenza verso il proprio vicino”, “di chi si fa giustizia da sé”. “Non si può essere orgogliosamente israeliani, né orgogliosamente ebrei, se in nome di una identità ebraica si offre come risposta al terrore e al lutto la violenza del singolo e la legittimazione ministeriale agli atti di vendetta”. E’ un altro passaggio del discorso pronunciato ieri sera dalla Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni nell’accogliere il Primo ministro d’Israele Benjamin Netanyahu nella sua visita di ieri sera al Tempio Maggiore di Roma. “Credo sia doveroso per noi, come istituzioni ebraiche nella diaspora, fare comprendere il perno delle questioni oggetto di votazioni di queste settimane a chi dall’esterno non ha la profonda conoscenza di Israele e grado di immedesimazione. E al contempo non prestarci a situazioni che accentuano le accuse e l’odio verso Israele nel suo insieme”.