“Negli ultimi 5 anni il Cnel ha presentato ben 23 disegni di leggi di cui diversi sono stati trasformati in legge e di altri sono state recepite parti significative, rivalorizzando la funzione di iniziativa legislativa attraverso un coinvolgimento costante delle forze sociali. Abbiamo prodotto oltre 200 documenti a supporto dell’attività di Parlamento e Governo, attraverso pareri, audizioni, documenti di osservazioni e proposte, ma anche i rapporti sul mercato del lavoro e la qualità dei servizi pubblici, avviato accordi di collaborazione importanti come l’ultimo con il ministro Casellati sulla semplificazione normativa. Il Cnel è un organo strategico per la nostra democrazia e la sua funzione, insostituibile, è prevista dalla normativa europea”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, Tiziano Treu, al convegno sul ruolo del Cnel nella storia d’Italia promosso in occasione della pubblicazione del libro “Storia del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro 1946-2000” di Salvatore Mura edito dal Mulino cui hanno partecipato il presidente del Censis, Giuseppe De Rita, la storica Simona Colarizi, il consigliere della Corte dei conti, Paolo Peluffo, e il segretario generale Francesco Tufarelli.
“Il Cnel spesso è stato considerato inutile, invece rappresenta l’unico presidio della dimensione intermedia: quella del sindacato, del volontariato, dell’associazionismo, del localismo, delle province”, ha sottolineato De Rita, secondo cui “la ricchezza del Paese sta nei corpi intermedi. E questa dimensione intermedia non è imputabile né al Governo, né al Parlamento”. Per Colarizi, “il Cnel ha avuto un ruolo determinante nella storia d’Italia ma soprattutto ha dato un contributo fondamentale all’azione di governo nel tempo con una ricchezza di contributi e un patrimonio di cultura e di pensiero inestimabili che è sintetizzato negli oltre 1.200 documenti prodotti”. Peluffo ha invece sottolineato che oggi il ruolo del Cnel “è attuale più di prima con la crisi dei parlamenti di tutta Europa”; “può dare un contributo significativo alla programmazione che torna centrale con il Pnrr – ha rilevato – attraverso il coinvolgimento delle parti sociali ai processi decisionali pubblici, come avviene in Francia”. Secondo Truffelli, “la struttura del Cnel va rinforzata per svolgere al meglio l’intensa attività che la attende nei prossimi anni. Nell’ultimo quinquennio abbiamo assistito ad un notevole sviluppo delle attività istituzionali attraverso la collaborazione con le Commissioni parlamentari e con i ministeri. Punte di eccellenza in questi anni sono stati le proposte legislative, l’attività istruttoria, i pareri relativi all’esame degli atti dell’Unione europea nella fase ascendente”. “Il libro sulla storia del Cnel – ha osservato Mura – è un modo per comprendere, anche attraverso l’analisi di fonti storiche dirette, che cos’è stato effettivamente questo organo, quali sono state le sue origini e come si è sviluppato, qual è stato il suo contributo alla storia socio-economica e politico-istituzionale”.