“Le religioni mondiali oggi non sono più le stesse del passato più o meno recente”. A farlo notare è stato Roberto Cipriani, docente di Sociologia all’Università Roma Tre, introducendo i lavori del Forum internazionale sulle religioni, in corso nel citato ateneo fino al 4 marzo. Secondo l’esperto, le religioni “sembrano essere cambiate al loro interno, ma sembrano anche partecipare ai processi in atto a livello mondiale”. Secondo Cipriani, “sia dal punto di vista quantitativo (frequenza ai riti, partecipazione alle attività, contributi alle spese istituzionali) che qualitativo (intensità del credo, impegno nella militanza, adesione ai principi fondamentali), si sono verificate modificazioni significative, che non possono essere adeguatamente comprese con gli strumenti tradizionali del sapere scientifico, ma che richiedono nuovi approcci, anche qualitativi, per un’analisi più approfondita, tanto più affidabile quanto più basata su una metodologia sufficientemente articolata: quantitativa e qualitativa al tempo stesso, ma anche innovativa in termini di triangolazione tra più metodi”. L’obiettivo del Forum è dunque quello di “stabilire lo stato dell’arte nel campo delle religioni oggi e di preparare un documento finale, che possa rappresentare una base comune per gli studiosi di scienze sociali applicate al fenomeno religioso”. Tale documento, ha puntualizzato il relatore, “non avrà un carattere normativo, ma sarà solo una linea guida per la ricerca”, in quanto punta a “stabilire punti di possibile convergenza tra diverse opzioni e diverse discipline”. ”Sarà una novità assoluta e costituirà una piattaforma di riferimento sui criteri dell’attività scientifica applicata al fenomeno religioso, anche per evitare interferenze ideologiche e confessionali”, la previsione del sociologo.