Una lieve ripresa economica dopo la pandemia, senza però il “rimbalzo” del 2021, e un livello di povertà relativa che continua a coinvolgere un terzo della popolazione. È il dato saliente che emerge dall’Annuario statistico per l’America Latina e i Caraibi 2022, che la Commissione economica per l’America Latina e i Caraibi (Cepal), organismo dell’Onu, ha pubblicato ieri. L’Annuario, disponibile online, presenta una sintesi statistica dello sviluppo socio-demografico, economico e ambientale dei Paesi della regione. È organizzato in tre capitoli: il primo presenta gli aspetti demografici e sociali, compresi gli indicatori relativi a popolazione, lavoro, istruzione, sanità, alloggi e servizi di base, povertà e distribuzione del reddito e genere, il secondo le principali informazioni macroeconomiche, il terzo la situazione ambientale.
Per quanto riguarda la sfera sociale, i dati dell’Annuario mostrano una leggera ripresa di alcuni indicatori in seguito alla pandemia Covid-19. Nel 2021, la povertà in America Latina ha raggiunto il 32,3% della popolazione, compreso il 12,9% della popolazione che vive in estrema povertà. Queste cifre rappresentano un leggero calo rispetto all’anno precedente, pari a 0,5 punti percentuali di povertà e 0,2 punti percentuali di povertà estrema.
L’impatto della pandemia sull’occupazione è rimasto nonostante il leggero miglioramento degli indicatori del lavoro. Infatti, il tasso di partecipazione alla forza lavoro in America Latina e nei Caraibi è salito al 61,4% rispetto al minimo del 57,8% raggiunto nel 2020. D’altro canto, il tasso di disoccupazione aperto è sceso dal 10,5% del 2020 al 9,3% del 2021. In entrambi i casi, i miglioramenti registrati nel 2021 non sono stati sufficienti a raggiungere i valori pre-pandemia dei suddetti indicatori.
Il secondo capitolo presenta informazioni economiche relative, tra l’altro, ai conti nazionali, alla bilancia dei pagamenti, al commercio estero e agli indici dei prezzi.
L’Annuario mostra che, nel 2022, le economie della regione sono cresciute a un tasso stimato del 3,7%, quasi la metà della crescita registrata nel 2021 (6,7%). Ciò riflette, da un lato, l’esaurirsi dell’effetto rimbalzo della ripresa del 2021 dopo il crollo del 2020 e, dall’altro, l’impatto e gli effetti di politiche monetarie restrittive, maggiori vincoli di spesa fiscale, livelli più bassi di consumi e investimenti e il deterioramento del contesto esterno.