La Conferenza episcopale croata ha stanziato 100mila euro per i colpiti del terremoto in Turchia e in Siria mentre la Caritas croata invierà a breve due camion carichi di prodotti alimentari destinati alla città turca di Adana, molto vicina all’epicentro della scossa. Il presidente della Caritas croata mons. Boze Radosa ha precisato che tutti gli aiuti della Caritas saranno divisi in parti uguali tra Turchia e Siria. In un solo giorno, sul conto della Caritas nel Paese balcanico, sono arrivati 18.500 euro mentre 16.000 euro sono stati ricevuti attraverso il numero telefonico. Nel frattempo continuano le varie iniziative diocesane di solidarietà in Croazia, questa volta dalla diocesi di Rijeka con la lettera ai fedeli dell’arcivescovo Mate Uzinic. “Non possiamo cambiare la tragica situazione di tanti nostri fratelli e sorelle sofferenti ma possiamo essere vicini nella preghiera personale e familiare”, scrive. Il suo invito è di fare una raccolta fondi dopo le messe dal 12 al 19 febbraio mentre si incoraggia di partecipare alla raccolta Caritas.
Una campagna di raccolta fondi ha lanciato anche la Caritas in Bosnia-Erzegovina con un numero speciale per gli afflitti del terremoto, come riporta don Tomo Knezevic, che ha ricordato “la tenacia delle persone del Paese balcanico che sanno che cosa vuol dire ricevere aiuto”. In Bulgaria invece la Caritas a Vitania, Rakovski e Belozem sta raccogliendo vestiti caldi e coperte e altri prodotti di igiene di prima necessità.