“Fare rete, anche in mezzo alle onde più violente”. E’ l’invito del Papa, nell’udienza concessa ad una delegazione di esponenti dell’Area Medica dell’Ufficio di Pastorale Sanitaria della diocesi di Roma, in occasione della Giornata Mondiale del Malato. “Farsi fermento di carità vuol dire anche fare rete – ha spiegato Francesco – condividendo uno stile di gratuità e di reciprocità, perché tutti siamo bisognosi e tutti possiamo donare e ricevere qualcosa, anche solo un sorriso”. “E questo fa crescere attorno a noi una rete che non cattura ma libera, una rete fatta di mani che si stringono, di braccia che lavorano insieme, di cuori che si uniscono nella preghiera e nella compassione”, ha assicurato il Papa: “Anche in mezzo alle onde più violente, questa rete si allarga ma non si spezza, e permette di trascinare a riva chi rischia di rimanere sommerso e di affogare. E non dimentichiamo che l’esempio di chi prende l’iniziativa aiuta anche altri a trovare il coraggio di lasciarsi coinvolgere, come dimostra la vostra presenza qui: malati, operatori sanitari e appartenenti al mondo dello sport, uniti in un impegno comune per il bene delle persone. Fare rete è operare insieme come membra di un corpo. La sofferenza di uno diventa sofferenza di tutti, e il contributo di ciascuno è accolto da tutti come una benedizione”.