“Al Papa rivolgo la mia rinnovata gratitudine accogliendo in oboedientia amoris la sua decisione, affidandomi completamente a Dio Uno e Trino, per la fiducia che mi ha concessa e che allarga il mio ministero pastorale nella vasta e varia realtà di questo nostro territorio. Un territorio che trova nelle tradizioni, nella cultura, nella spiritualità, nella santità e nella storia la sua ricchezza”. Sono queste le parole di mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, vescovo di Matera-Irsina, rivolte alla diocesi di Tricarico, della quale Papa Francesco lo ha nominato amministratore apostolico per portare avanti una collaborazione più stretta fra le due diocesi, resasi vacante per il trasferimento di mons. Giovanni Intini nella diocesi di Brindisi-Ostuni, che ha vivamente ringraziato. “Mi fido di Dio, non tanto delle mie forze. Rispondo positivamente alla chiamata del Maestro e Signore, Gesù Cristo, cosciente che la Chiesa è sua e non mia. Sono certo che la potenza dello Spirito Santo mi darà forza e ampiezze per includere, nel mio quotidiano amare, anche voi, così come amo e dedico tutto me stesso alla Chiesa di Matera Irsina da ormai 7 anni. Per certo dovremo attuare e implementare collaborazioni che non tolgano nulla alle singole diocesi, ma permettano di risparmiare le forze e far circolare energie pastorali e spirituali tra una Chiesa e l’altra”. Il presule ha evidenziato la vastità del territorio da amministrare, che ammonta a 3.293 Kmq, evidenziando le difficoltà ed invitando a non spaventarsi del nuovo e delle sue incognite, concentrandosi sulle potenzialità per far crescere il futuro, per il quale desidera incontrare i sacerdoti ed ascoltare i loro suggerimenti per avere un aiuto e superare i confini diocesani. “Questo tempo sinodale della Chiesa italiana ci aiuterà a camminare insieme e semplificare la vita pastorale e la gestione dei beni delle nostre Chiese locali. Siamo invitati a tornare all’entusiasmo della Chiesa delle origini in un momento storico in cui assistiamo al secolarismo e, ancor peggio, all’indifferenza religiosa. Lo Spirito Santo ci guiderà per essere testimoni del Cristo morto e risorto”. Mons. Caiazzo nella sua lettera chiede aiuto nel servizio pastorale, annunciando il suo incontro con tutti gli organismi esistenti ai quali farà riferimento, promettendo la sua presenza ed il suo sostegno e si rivolge anche alle Istituzioni, civili e militari, a enti, associazioni, movimenti, con le quali è intenzionato a dialogare e collaborare per il bene comune, per la crescita umana, ecclesiale e sociale del territorio. L’ultimo pensiero è per ogni persona e, in particolare, per le famiglie in difficoltà in questo momento storico, oltre che per le popolazioni della Turchia e della Siria.