Attivata la macchina dei soccorsi di “Open Doors – Porte Aperte” dopo il sisma che ha colpito ieri la Turchia e la Siria. L’associazione, da oltre 60 anni impegnata nell’assistenza ai cristiani che soffrono a causa della loro fede, ha aperto i Centri di Speranza ad Aleppo e Latakia facendo spazio per ospitare persone. “La gente è esausta – si legge in un comunicato – sta cercando un posto sicuro dove passare le notti: nella zona turca e ad Aleppo la temperatura di notte va sotto zero, un’ondata di mal tempo sta colpendo l’area. A Latakia tre chiese offrono riparo a poco più di un migliaio di persone. Ad Aleppo altre 3 chiese con i rispettivi Centri di Speranza fanno lo stesso. Sia l’alloggio che il cibo sono offerti da Porte Aperte, ma siamo lì anche a coordinare i rifornimenti che presto potrebbero scarseggiare e si sta iniziando a organizzare un lavoro sui traumi delle vittime: molti hanno perso i propri cari o tutti i propri averi o entrambi, e quindi sono traumatizzati e spaventati”. Il team di Porte Aperte sta verificando “le segnalazioni di cristiani provenienti dai villaggi del distretto di Idlib (che è ancora zona di guerra con fighter dell’Isis a controllare alcune aree) e sembra essere gravemente colpito, quindi operare in queste aree è di per sé pericoloso anche senza il terremoto. In Turchia il focus di Porte Aperte è sui rifugiati iraniani convertiti a Cristo impattati dal terremoto, dato che nella zona colpita ci sono vari campi e vivono decine di migliaia di profughi. Qui l’aiuto dei nostri partner locali non è focalizzato sul dare un riparo, ma piuttosto stufe, coperte, sacchi a pelo”. Per informazioni e aiuti: www.porteaperteitalia.org.