“Abbiamo bisogno di coperte, cibo e acqua. Piove e fa freddissimo, non c’è riscaldamento e non c’è luce”: è quanto afferma Giacomo Pizzi, collaboratore della ong Pro Terra Sancta, che si trova ad Aleppo, una delle città siriane maggiormente colpite dal sisma delle 4.17 di stamattina. “Ci sono danni anche al convento francescano di Azizieh, dove alcune pietre del campanile sono crollate rovinosamente a terra, fortunatamente senza provocare feriti”, dice Pizzi che aggiunge: “Abbiamo aperto la sala per accogliere la gente e dare loro un po’ da mangiare. La nostra cucina di beneficenza, che di solito dà quasi 1.200 pasti al giorno per i poveri, oggi si attiverà al massimo per aiutare tutti quelli che sono rimasti senza casa e non potranno mangiare. La municipalità di Aleppo, rivela il collaboratore della ong, “ha chiesto alla mensa di distribuire altri 500 pasti per le tante persone rimaste senza cibo e acqua. I danni non si limitano alla città di Aleppo: ci sono anche danni al nord nei nostri villaggi dove si trovano i nostri confratelli francescani a Knayeh e Yacoubiyeh, ma anche a Latakia. È un terremoto che ha una superficie molto vasta”. Da qui la richiesta di aiuto, “a breve organizzeremo una raccolta fondi”, e l’appello, già lanciato dal parroco padre Bahjat Karakah, attraverso il Sir, alla comunità internazionale perché “tolga le sanzioni dalla Siria, affinché si possa ricostruire e si possa soccorrere chi sta nel bisogno”. È possibile sostenere le famiglie e i bambini colpiti attraverso il sito web www.proterrasancta.org.