Padre Imad Daher, sacerdote della Chiesa greco-melkita nella parrocchia della Vergine Maria di Aleppo, è tra le vittime del terremoto che si è verificato stamattina in Turchia e Siria. Padre Daher, che perse un occhio a causa di un razzo durante la guerra ad Aleppo, era con l’arcivescovo emerito greco-melkita di Aleppo, mons. Jean-Clement Jeanbart, che “sembra essere scampato alla morte ed ora è ricoverato in ospedale con buone possibilità di ripresa”. Lo riferisce la Fondazione di diritto pontificio Acs che invita “tutti i sostenitori a riunirsi in preghiera per la sua anima e per tutte le vittime di questa tragedia”. Altre segnalazioni – non ancora confermate – di morti nelle comunità cristiane siriane arrivano, secondo quanto riferisce Acs, anche da Lattakia e di decine di feriti tra i cristiani di Hama. La fondazione pontificia segnala anche “seri danni strutturali ad alcuni edifici come la cattedrale siro-ortodossa di San Giorgio, ad Aleppo, la chiesa francescana a Lattakia, nonché danni minori al Centro della Speranza sostenuto da Acs, sempre ad Aleppo”. “La Chiesa in Siria è sconvolta dalla catastrofe. Anche a Beirut, la gente è scesa in piazza, preoccupata che un’altra esplosione stesse per sconvolgere il Paese. Per ora, la Chiesa controlla la sua gente e le sue famiglie. Siamo preoccupati per mons. Jean-Clement Jeanbart, l’arcivescovo cattolico melchita emerito di Aleppo”, ha affermato Regina Lynch, direttrice dei progetti di Acs Internazionale. L’arcivescovo di Homs, mons. Jean Abdo Arbach, racconta che i 30 secondi del sisma “hanno cambiato completamente la vita di migliaia di persone. Speriamo che il terremoto apra i cuori delle comunità internazionali e di tutti i leader mondiali, affinché aiutino la Siria e non dimentichino le persone che soffrono. La popolazione è in uno stato di assoluta disperazione e angoscia. Ci sono persone che vagano per le strade, non sanno dove andare, e cercano disperatamente familiari e amici. Molte persone sono morte o sono disperse”. Aiuto alla Chiesa che soffre “continuerà a valutare la situazione, a raccogliere il maggior numero possibile di informazioni sui bisogni immediati della Chiesa locale, in modo da programmare gli aiuti di emergenza. Nel frattempo, i progetti di Acs attualmente in corso, comprese le mense per i poveri, il sostegno agli anziani e il progetto sanitario, continueranno ad assistere la popolazione, più bisognosa che mai”.