“Un bambino non è un diritto e la genitorialità non è un diritto; piuttosto, un bambino è un dono e la genitorialità è una responsabilità”. Così il presidente della Federazione delle famiglie cattoliche (Fafce), Vincenzo Bassi, risponde, in una lettera, all’annuncio di un’iniziativa legislativa della Commissione Ue sulle “Situazioni familiari transfrontaliere – Riconoscimento della genitorialità”. Lo scorso dicembre, la Commissione Ue ha pubblicato una proposta legislativa e invita i cittadini a esprimere la loro opinione in una consultazione pubblica entro il 13 febbraio. L’iniziativa prevede il riconoscimento transfrontaliero automatico della “genitorialità”. Secondo la Commissione europea, questa iniziativa non modificherà la legge sul matrimonio degli Stati membri dell’Ue che hanno competenza esclusiva sul diritto di famiglia. “Tuttavia l’introduzione di una nuova categoria giuridica, la ‘genitorialità’, che va oltre l’attuale termine di ‘filiazione’, ha un impatto sul diritto interno della famiglia”, commenta il presidente di Fafce. L’iniziativa, se approvata, estenderebbe automaticamente gli effetti giuridici della filiazione a tutti i tipi di “genitorialità” acquisiti legalmente in un Paese Ue, anche attraverso la maternità surrogata, in tutti i Paesi Ue. “In questo scenario la proposta della Commissione sarebbe in contraddizione con l’art. 9 della Carta dei diritti fondamentali dell’Ue che recita: ‘Il diritto di sposarsi e il diritto di costituire una famiglia sono garantiti secondo le leggi nazionali che ne disciplinano l’esercizio’”.