Caritas Cile, attraverso il “Programma ambiente, gestione dei rischi ed emergenze” (Magre) e le équipe diocesane, sta seguendo di minuto in minuto l’emergenza incendi, che si sta estendendo a vaste aree del Centro-Sud del Cile, ed è “in contatto permanente con le comunità colpite fin dal primo momento per valutare l’entità del disastro e i passi da seguire, mentre le squadre specializzate dei Vigili del fuoco e della Conaf (le guardie forestali, ndr) combattono gli incendi in corso”.
Il legame tra gli incendi boschivi e la crisi climatica solleva preoccupazioni sulle gravi conseguenze di tali eventi. Negli ultimi giorni le temperature hanno raggiunto punte di 36-42 gradi, condizioni favorevoli al verificarsi di incendi boschivi. “Nell’ultima settimana – fanno sapere direttamente al Sir gli operatori Caritas del programma Magre – ci sono stati 260 incendi in tutto il Paese. Un totale di 45.000 ettari è stato consumato e 800 case sono state distrutte. Gli incendi boschivi nelle regioni di Biobío, Ñuble e Araucanía hanno colpito 1.801 persone, di cui 1.475 sono dislocate in centri d’accoglienza. Al momento si contano 977 feriti e 23 morti”.
La Caritas ha avviato una campagna di solidarietà e raccolta fondi e “invita a contribuire e a promuoverla ampiamente”, insieme alle iniziative diocesane, “per affrontare insieme questa catastrofe, che richiede l’impegno di tutti. I fondi raccolti permetteranno, una volta identificati i bisogni, di contribuire ai processi di risposta umanitaria, recupero e ricostruzione, compresi i necessari aiuti immediati. Si tratta di accompagnare, in un processo, il recupero di queste famiglie, dei loro beni e dei loro mezzi di sussistenza”.