“Gesù vi conosce e vi ama; se rimaniamo in lui, non dobbiamo temere, perché anche per noi ogni croce si trasformerà in risurrezione, ogni tristezza in speranza, ogni lamento in danza”. E’ l’annuncio del Papa al popolo del Sud Sudan, accorso in massa per la messa al mausoleo “John Garang”, ultimo appuntamento pubblico prima del congedo dal Paese. “Siamo sale della terra. Il sale serve a dare sapore al cibo. È l’ingrediente invisibile che dà gusto a tutto”, la metafora evangelica scelta da Francesco, sulla scorta delle beatitudini, che “portano in terra la sapienza del Cielo: rivoluzionano i criteri del mondo e del modo comune di pensare”. “Per essere beati, cioè pienamente felici, non dobbiamo cercare di essere forti, ricchi e potenti, bensì umili, miti e misericordiosi”, ha attualizzato il Papa: “non fare del male a nessuno, ma essere operatori di pace per tutti. Questa – ci dice Gesù – è la sapienza del discepolo, è ciò che dà sapore alla terra che abitiamo. Ricordiamoci: se mettiamo in pratica le beatitudini, se incarniamo la sapienza di Gesù, non diamo un buon sapore solo alla nostra vita, ma anche alla società, al Paese dove viviamo”.