Papa Francesco è arrivato in Sud Sudan, seconda tappa del suo viaggio in Africa, dopo i tre giorni trascorsi nella Repubblica Democratica del Congo. Il primo appuntamento è la visita di cortesia al presidente della Repubblica del Sud Sudan, Salva Kiir Mayardit. Al suo arrivo, è accolto insieme all’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby e al moderatore dell’Assemblea Generale della Chiesa di Scozia, Iain Greenshields, dal presidente della Repubblica all’ingresso del Palazzo Presidenziale. Quindi, dopo la foto e la firma del Libro d’Onore, il Santo Padre e il presidente della Repubblica raggiungono lo studio del presidente, dove ha luogo l’incontro privato. Parallelamente, nell’adiacente Board Room, si riuniscono i vicepresidenti della Repubblica insieme al cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, al card. Kurt Koch, prefetto del Dicastero per la Promozione dell’unità dei cristiani, a mons. Edgar Peña Parra, sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato, a mons Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni nternazionali, al nunzio apostolico, mons. Hubertus Matheus Maria van Megen, all’arcivescovo di Canterbury e al moderatore dell’Assemblea Generale della Chiesa di Scozia. Al termine dell’incontro privato, dopo la foto ufficiale, lo scambio dei doni e la presentazione della famiglia, il Papa e il presidente della Repubblica raggiungono la Board Room del Palazzo Presidenziale dove, alle ore 16.15 (15.15 ora di Roma) si uniscono ai presenti per l’incontro con i vicepresidenti altri esponenti locali. Al termine, il Papa si reca presso il giardino del Palazzo Presidenziale per l’incontro con le Autorità, la Società Civile e il Corpo Diplomatico, occasione del primo discorso pubblico in Sud Sudan.