L’invito a non accontentarsi di “soluzioni dal fiato corto, e a non pensare a questo processo di crescita semplicemente come a un’azione ‘di difesa’, volta a fronteggiare il calo delle risorse economiche e umane”. A rivolgerlo ai rettori, docenti, studenti e personale delle Università e Istituzioni pontificie romane, ricevuti questa mattina in udienza, è stato Papa Francesco, dopo averli esortati ad avviare un processo di sinergia tra istituzioni accademiche. Un processo che, ha spiegato, va visto, “come uno slancio verso il futuro, come un invito ad accogliere le sfide di un’epoca nuova della storia. La vostra è un’eredità ricchissima, che può promuovere vita nuova, ma che può anche inibirla, se diventa troppo autoreferenziale, se diventa un pezzo di museo. Se volete che abbia un futuro fecondo, la sua custodia non può limitarsi al mantenimento di quanto ricevuto: deve invece aprirsi a sviluppi coraggiosi e, se necessario, anche inediti. Essa è come un seme che, se non lo si sparge nella terra della realtà concreta, rimane solo e non porta frutto”. Dal Pontefice l’incoraggiamento “ad avviare al più presto un fiducioso processo in questa direzione, con intelligenza, prudenza e audacia, tenendo sempre presente che la realtà è più importante dell’idea”. Il Dicastero per la Cultura e l’Educazione, “con il mio mandato, vi accompagnerà in questo cammino”, ha concluso.