A un anno dalla guerra in Ucraina, l’Unicef ha raggiunto oltre 15 mila rifugiate/i ucraini in Italia attraverso interventi diretti di protezione, prevenzione e risposta alla violenza di genere, supporto psicosociale e ai percorsi di formazione e inclusione ed oltre 95 mila con informative online. Sin dalle prime fasi l’Unicef ha condotto un’analisi dei bisogni della comunità rifugiata per individuare azioni e sfide su cui orientare le azioni di supporto. Tra le sfide individuate le difficoltà di accesso a informazioni e servizi, inclusi quelli di prevenzione e risposta alla violenza di genere, a condizioni di accoglienza adeguata, sfide nel reinserimento scolastico o nella prosecuzione del percorso di studi, necessità di supporto psicosociale e di opportunità di inclusione sociale. Nella prima fase dell’emergenza l’azione dell’UNICEF ha prioritizzato i bisogni di protezione rilevati presso le frontiere terrestri del nord-est Italia, dove si concentravano i flussi di ingresso. In collaborazione con le organizzazioni ARCI, D.i.Re (Donne in Rete contro la violenza), Save the Children, l’associazione Stella Polare – l’UNICEF e UNHCR hanno attivato due Blue Dot in Friuli-Venezia Giulia, nei valichi di frontiera di Fernetti (Trieste) e Tarvisio (Udine). I due centri di supporto per minorenni, donne, famiglie e persone con esigenze specifiche sono rimasti attivi per tutto il 2022 fornendo informative, supporto psicosociale, rinvio a servizi sul territorio, inclusi di prevenzione e risposta alla violenza di genere, raggiungendo oltre 10.700 persone (circa 7500 adulti, per lo più mamme, e oltre 3.200 minorenni tra cui quasi 500 minori non accompagnati). L’Unicef ha inoltre raggiunto dallo scorso anno a oggi oltre 5.000 minorenni attraverso il rinvio a servizi specializzati di supporto psicosociale e di salute mentale, informative sui meccanismi di protezione e consulenza legale, e soluzioni di accoglienza in famiglia (che hanno coinvolto circa 50 nuclei familiari dall’Ucraina), e oltre 600 donne e minori con interventi di prevenzione e risposta alla violenza di genere. Per il 2023 l’Unicef continuerà a supportare la risposta attraverso interventi mirati di protezione e mitigazione dei rischi in collaborazione con la Protezione Civile, e attraverso supporto psicosociale e servizi di salute mentale, interventi educativi, volti all’apprendimento dell’italiano e percorsi di sviluppo delle competenze, servizi di prevenzione e risposta alla violenza di genere.