Una staffetta di 12 ore di preghiera e digiuno. Così la Chiesa greco-cattolica vivrà la giornata di oggi che segna la fine del primo anno di “questa brutale guerra su vasta scala in Ucraina”. “Tutta la nostra Chiesa, sia in Ucraina che negli insediamenti – dice S.B. Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore dei greco-cattolici -, starà davanti al volto di Dio in una veglia di preghiera”. Alle 12 ora di Kyiv, la preghiera inizierà nella Cattedrale Patriarcale della capitale ucraina, quindi la staffetta passerà a Kharkiv alla quale si susseguiranno Zaporizhzhia, Odessa, Kherson, Irpin, Melbourne in Australia, Przemyśl in Polonia, Roma in Italia, Winnipeg in Canada, Filadelfia negli Stati Uniti d’America, e infine Buenos Aires in Argentina. Tutta la staffetta sarà ripresa dalla tv cattolica, “Gyve TV”. “Invito tutti voi, tutti i fedeli della nostra Chiesa ad unirsi a questa preghiera”, dice Shevchuk. “Noi sentiamo che quando ci uniamo insieme nella preghiera, nel digiuno e nelle buone azioni, vinciamo. Abbiamo tanto bisogno di forza spirituale per avvicinare la nostra vittoria”. “Dio, benedici l’Ucraina!”, dice ancora l’arcivescovo maggiore. “Donaci la forza di perseverare nella nostra chiamata alla libertà, alla libertà del nostro popolo, del nostro Stato, alla libertà come capacità di fare il bene e la verità! Dio, benedici la nostra Ucraina con la Tua giusta pace celeste!”. Nel video messaggio dedicato a questo primo anno di guerra su vasta scala, Sua Beatitudine parla di “un anno di dolore, di sofferenza, un anno di grandi crimini contro Dio e contro l’uomo, crimini contro l’umanità, crimini di guerra che il mondo deve riconoscere e condannare”. “Migliaia di morti, migliaia, decine di migliaia di feriti. Forse non conosciamo ancora tutti i numeri”, aggiunge. “Ma è un grande miracolo che noi siamo vivi. È un grande miracolo che l’aggressore, che si considerava onnipotente, che voleva e vuole ancora ricattare il mondo intero, abbia fallito in Ucraina. La resilienza e il coraggio del popolo ucraino si sono dimostrati più forti dell’acciaio russo, dei loro carri armati, missili e aerei”. “Pertanto, in questo 365° giorno di guerra ringraziamo il Signore Dio per poter continuare a combattere contro il male della guerra. Ringraziamo Dio e le Forze Armate dell’Ucraina per essere riusciti a sopravvivere. E oggi, con la fede in Dio, con la gratitudine alle Forze Armate dell’Ucraina e ai figli e alle figlie della nostra Patria possiamo dire ancora una volta che l’Ucraina vive! L’Ucraina resiste! L’Ucraina combatte! L’Ucraina prega!”.