“Di fronte a questo anno di guerra nessuno può più rimanere seduto e pensare ‘non mi interessa la guerra della Russia’, perché non è la guerra contro l’Ucraina, è la guerra contro tutto il mondo civilizzato. Nessuno può rimanere un semplice spettatore, perché il male non si ferma ai confini, va oltre, dilaga e contagia tutto e tutti”. Lo scrive mons. Maksim Ryabukha, vescovo ausiliare dell’Esarcato Arcivescovile di Donetsk, in una riflessione dedicata ad un anno di guerra dal titolo “Le nostre vite cambiate in pre e post 24 febbraio 2022”, e pubblicata dall’Università Pontificia Salesiana. “La guerra che nell’est dell’Ucraina dura già da nove anni – scrive il vescovo salesiano che ha inviato oggi al Sir questa sua riflessione -, da un anno è esplosa in tutto il Paese. La guerra ingiusta e crudele che non risparmia nessuno – né bambini, né donne, né anziani. Militare o civile, il bersaglio è lo stesso. Per l’esercito russo non ci sono limiti all’atrocità, purtroppo…Un anno. Un anno di dolore inspiegabile che non ha ragione di esistere, eppure martirizza migliaia di persone. Un anno che ha cambiato la vita in “pre” e “post” 24 febbraio 2022. Un anno di riflessioni sul senso della vita, un “senso” che ora ha un significato totalmente diverso. Tutto oggi ha un significato e peso diverso. Un anno di fede, di speranza, di carità, un anno di poco sonno, di tanti sforzi, di molto lavoro. Un anno di prove, di sfide, di delusioni, ma anche di molta umanità, sostegno e aiuto. Tutto il mondo è cambiato: qualcuno si è scoperto essere vigliacco, altri hanno capito che il coraggio può cambiare la storia dell’umanità; qualcuno si è pensato il padrone impunibile del mondo e qualcun altro si è scoperto essere difensore di chi viene umiliato e maltrattato crudelmente”.