“La guerra continua e non sappiamo fino a quando… Le nostre preghiere e speranze sono rivolte al buon Dio perché presto arrivi la pace e la concordia tra tutti i popoli. Aspettiamo fiduciosi la fine di questa assurda guerra per poter ricostruire case e coscienze”. Lo ha scritto don Moreno Cattelan, missionario dell’Opera don Orione che si occupa dell’assistenza dei ragazzi disabili (a Leopoli) e dell’attività pastorale nella parrocchia (a Kiev).
“Ad un anno di distanza dall’inizio di questa guerra che ha portato solo morte, distruzione, divisioni e terrore avremmo molto da raccontare e da dirvi”, ha sottolineato il sacerdote. “Quanti ci hanno seguito in questi 365 giorni sanno come abbiamo vissuto, cosa abbiamo cercato di fare, con quali sentimenti abbiamo dovuto affrontare questa tragedia che ha segnato anche la nostra vita. Oggi ci sentiamo in dovere di ringraziare quanti, in modi diversi, ci hanno fatto sentire la loro vicinanza e solidarietà. Siete stati in tanti. L’elenco è veramente lungo come grande è stata la vostra generosità e una particolare attenzione e preghiera per noi, i nostri amici disabili, gli sfollati, i poveri, i ragazzi dell’oratorio, a L’viv come a Kyiv”. “Il nostro grazie – ha aggiunto il missionario orionino – è ben poca cosa. Ma vuole essere il segno concreto della nostra riconoscenza per la vostra amicizia”. “Contiamo ancora sulla vostra preghiera, amicizia e solidarietà“, ha concluso don Cattelan: “Ci sostiene la certezza che qualsiasi male dell’uomo, Dio lo può trasformare in bellezza. È in questo che poniamo la nostra speranza, qualsiasi cosa succeda”.