A un anno dall’invasione russa in Ucraina, l’arcivescovo metropolita di Bucarest, mons. Aurel Percă ha invitato il clero e i fedeli a una giornata di preghiera e digiuno per la pace nella giornata odierna e alla “solidarietà con il popolo ucraino duramente provato”, secondo un comunicato dell’arcidiocesi di Bucarest. Sempre oggi, mons. Percă ha presieduto un requiem nella chiesa Barația, nel centro della capitale, “per i soldati ucraini e per i civili morti a causa delle armi e dei razzi”, seguito da un rito funebre officiato da un sacerdote ortodosso ucraino. Alla celebrazione hanno preso parte i vescovi cattolici di Bucarest, il nunzio apostolico in Romania mons. Miguel Maury Buendía, rappresentanti delle ambasciate di Ucraina, Repubblica Moldova, Austria e Spagna, autorità romene, operatori dell’associazione Caritas Bucarest e rifugiati ucraini assistiti dalla Chiesa cattolica. Con l’inizio della guerra, la parrocchia di Barația è diventata il punto d’incontro tra i rifugiati ucraini e gli assistenti della Caritas e centro di distribuzione degli aiuti. Ad oggi, sono più di 3,6 milioni gli ucraini dapprima riparatisi in Romania e ne sono rimasti nel Paese 86mila. Finora Caritas Bucarest ha assistito più di 13mila rifugiati ucraini offrendo loro alloggio, consulenza legale, sociale e psicologica, aiuto per trovare un posto di lavoro e per raggiungere familiari all’estero, corsi di lingua romena, assistenza scolastica per i bambini, aiuto economico, prodotti alimentari.