Cause di beatificazione: Carpi, Albertina Voli Zirondoli è venerabile. “Fedele laica e madre di famiglia”

Ieri, 23 febbraio, Papa Francesco ha autorizzato il Dicastero delle Cause dei Santi a promulgare il Decreto riguardante le virtù eroiche della Serva di Dio Albertina Violi Zirondoli, “fedele laica e madre di famiglia”. E’ “una notizia – si legge in un comunicato della diocesi di Carpi – accolta con profonda gioia dalla Chiesa di Carpi, in cui Albertina, la “signora maestra” come veniva chiamata, per la sua professione di insegnante, con stima e ammirazione dai concittadini, ha vissuto quasi la totalità della sua esistenza”. La diocesi ricorda che Albertina “conobbe il Movimento dei Focolari di Chiara Lubich, insieme al figlio Alfredo, medico, poi focolarino e sacerdote, e fu grande promotrice della cittadella internazionale di Loppiano negli anni ‘60, dove visse l’ultimo tratto della sua vita per essere infine trasferita in ospedale a Roma, dove morì. E’ sepolta nel cimitero di San Vito di Incisa Valdarno, in Diocesi di Fiesole”. La sua causa di beatificazione è iniziata il 16 luglio 2005, con l’approvazione dell’allora vescovo Elio Tinti”, ricorda don Carlo Malavasi, vicepostulatore della causa di beatificazione. La parte processuale si è svolta nella Diocesi di Fiesole, dato che è sepolta vicino a Loppiano, di cui allora il figlio Alfredo era responsabile. Dopo la chiusura del processo diocesano è stata redatta la Positio, cioè la sintesi di tutta la documentazione che prova l’esercizio eroico delle virtù della Serva di Dio. Ci sono dei tempi di percorrenza, e in sintesi, si è arrivati ad un anno fa, il 3 febbraio 2022, quando la prima Commissione Vaticana, composta da nove teologi, esaminata la Positio, ha espresso parere favorevole sull’eroicità delle virtù di Albertina. Nata a Carpi il 1° luglio 1901, Albertina Violi sposò a 23 anni Livio Zirondoli e fu madre di Alfredo, che poi divenne medico e sacerdote. Molto conosciuta per la sua attività di insegnante, che esercitò nella scuola pubblica e privatamente fino a settant’anni, manifestò una grande capacità di educatrice. Prima presidente del Cif (Centro Italiano Femminile) a Carpi, organizzò doposcuola per bambini e ragazze, scuole per maestre d’asilo e vigilatrici di colonie, soggiorni estivi in montagna e al mare, corsi di economia domestica. L’incontro negli anni ‘50 col Movimento dei Focolari (Opera di Maria) aprì una nuova dimensione spirituale alla sua vita. Suscitò varie vocazioni maschili e femminili. Morì a Roma il 18 luglio 1972, dopo mesi di sofferenze, confortata dalla presenza di Chiara Lubich, che accolse la sua consacrazione a Dio nell’Opera di Maria.

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