“Mentre le Big Tech sostengono che l’intelligenza artificiale “rivoluzionerà” la nostra vita quotidiana, sono impegnate in un’attività di lobby aggressiva per proteggersi da qualsiasi responsabilità per i rischi” che potrebbero causare. Fino a metà gennaio 2023 gli europarlamentari hanno registrato oltre mille incontri con le lobby sull’IA, di cui il 56% erano rappresentanti di industrie e gruppi di interesse. Lo afferma Corporate Europe Observatory (Ceo) in occasione della pubblicazione del report sull’influenza delle grandi aziende tecnologiche sulla legge europea in discussione sull’Intelligenza artificiale. La normativa ha raggiunto i negoziati di trilogo, l’ultima fase di legislazione Ue per gli accordi tra Consiglio, Parlamento e Commissione europea. “Questa fase del processo decisionale è notoriamente segreta ed è stata criticata in passato perché favorisce lobbisti ben collegati e ben finanziati”, sottolinea Ceo. La maggior parte delle organizzazioni ha avuto uno o pochi incontri: “Google è in cima alla lista con 28. Altre grandi aziende statunitensi come Microsoft e Meta (Facebook) erano anch’esse rappresentate nella top ten, insieme a Dot Europe, la “voce delle principali aziende di Internet in Europa”, che annovera le Big Tech tra i suoi membri”. Ai primi posti della lista delle riunioni figurano, poi, organizzazioni della società civile, come l’Organizzazione europea dei consumatori (Beuc), l’Organizzazione europea per i diritti digitali (Edri) e Algorithm Watch. Ma solo un quarto degli incontri tra lobby e eurodeputati è avvenuto con accademici, ricercatori e organizzazioni della società civile.