Arte e fede: dal 25 febbraio al 16 maggio nella basilica di San Pietro la pala d’altare di Ugo da Carpi

Dal 25 febbraio fino al 16 maggio 2023 è in mostra al Museo della basilica di San Pietro la pala d’altare di Ugo da Carpi, con la Veronica che dispiega il velo del Volto Santo tra gli apostoli Pietro e Paolo. La mostra, che ha già avuto una precedente e più ampia edizione a Torino, è visibile al pubblico negli spazi espositivi della sagrestia vaticana ogni giorno negli orari di apertura della basilica. “Una piccola mostra, ma di grande importanza per fede e arte – spiega il Card. Mauro Gambetti, arciprete della Basilica Vaticana -, che abbiamo voluto presentare in questo tempo di Quaresima per offrire a pellegrini e visitatori un’opportunità di riflessione e d’incontro: l’immagine della reliquia del Volto Santo custodita in San Pietro costituisce, infatti, un invito alla preghiera e un forte richiamo alla basilica vaticana, luogo di accoglienza per le donne e gli uomini che da ogni parte della terra giungono presso la tomba dell’apostolo Pietro. L’esposizione della tavola di Ugo da Carpi nella cosiddetta Sala di Sisto IV, dove già fu ospitata tra 1784 e il 1925, è inoltre un primo passo di un processo di riqualificazione del Museo della basilica di San Pietro presso la sagrestia vaticana. Un museo che, nella prospettiva del Giubileo del 2025, cinquant’anni dopo la sua inaugurazione, avrà uno spazio dedicato a piccole esposizioni temporanee, che significativamente hanno inizio con la presentazione della pala d’altare del Volto Santo”. Protagonista dell’esposizione vaticana è la tavola realizzata da Ugo da Carpi alla vigilia del Giubileo del 1525 per l’altare del Volto Santo nell’antica basilica: una pala d’altare “fatta senza pennello”, come è scritto dall’autore accanto alla firma e come riferisce Giorgio Vasari che la vide insieme a Michelangelo. “L’opera è unica nel suo genere – prosegue il card. Gambetti – perché eseguita non con l’arte della pittura, ma con la tecnica della stampa a matrici sovrapposte di cui l’intraprendente e geniale artista carpigiano fu il più apprezzato maestro dell’epoca. Più che un dipinto potrebbe infatti essere considerata una stampa a colori su tavola, in sintonia con il Santo Volto di Nostro Signore che rimase impresso, secondo la tradizione, sul velo della Veronica custodito in San Pietro”. Attraverso una serie di pannelli esplicativi – si legge in una nota – il visitatore potrà cogliere in questa mostra lo straordinario interesse di quest’opera d’arte, giunta a noi con un aspetto fortemente alterato a causa delle tormentate vicissitudini conservative subite dalla tavola nel corso di quasi cinque secoli. Per questo motivo viene esposta accanto alla pala cinquecentesca una “copia di studio” a grandezza naturale dove sono stati riproposti i perduti colori e i chiaroscuri originali. Una copia “eloquente” realizzata con il sostegno di Fondazione Torino Musei dalla professoressa Lorenza D’Alessandro per l’esposizione di Torino e condivisa con la basilica di San Pietro in occasione di questa mostra. Dal Museo Civico di Arte Antica di Palazzo Madama provengono anche i pannelli della mostra che descrivono la pala d’altare del Volto Santo e ne raccontano la storia, la tecnica d’esecuzione, lo stato di conservazione e le importanti indagini diagnostiche realizzate in sinergia con i Laboratori di Ricerche Scientifiche dei Musei Vaticani.

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