“A coloro che sono chiamati a svolgere il servizio di padrino e di madrina è chiesto di far parte della Comunità cristiana, attraverso un cammino di fede condiviso con altri fratelli e che comprenda, anche in modo graduale: la messa domenicale, un momento di riscoperta o approfondimento della fede, di nutrimento spirituale, di condivisione con i fratelli e di servizio nella carità. […] Coloro che non vogliono partecipare ai momenti di crescita spirituale come sopra proposti non abbiano i requisiti richiesti o si trovano in situazioni non compatibili con un’effettiva testimonianza cristiana, non possono svolgere l’incarico di padrino e di madrina”. È quanto si legge sul sito della diocesi di Genova nella pagina in cui è stato pubblicato il testo del decreto arcivescovile riguardante il servizio di padrino e madrina per i sacramenti del Battesimo e della Cresima. Il documento reca la data del giorno 11 febbraio 2023 ma entrerà in vigore con l’inizio del prossimo anno pastorale, il giorno 3 dicembre 2023, prima domenica di Avvento. La nuova procedura sarà, almeno in una prima fase, sperimentale ed in vigore per un triennio. Il decreto specifica, inoltre, che “a quelle persone “indicate dalla famiglia che, pur non avendo i requisiti prescritti, esprimono pur sempre una positiva vicinanza parentale, affettiva ed educativa” si può, eventualmente, offrire l’opportunità di prendere parte alla Celebrazione solo come testimoni del Rito sacramentale” e che “In tal caso, sul Registro dei Battesimi e delle Cresime si indichi come ‘testimone’ la persona scelta”. Infine, la diocesi ricorda che “la Comunità cristiana è sempre chiamata ad essere partecipe nel trovare vie idonee per far maturare, in particolare nella Parrocchia e nel Vicariato, il servizio di padrino e di madrina; allo stesso modo, la Comunità si renda presente al momento della celebrazione dei Sacramenti dell’iniziazione cristiana”.