Sud Sudan: Unhcr, appello per 1,3 miliardi di dollari per sostenere 2,2 milioni di rifugiati

Per proteggere e assistere 2,2 milioni di rifugiati sud-sudanesi nella regione quest’anno, l’Unhcr, insieme ad altri 108 partner umanitari e di sviluppo, richiede oggi 1,3 miliardi di dollari. I fondi andranno a sostegno dei rifugiati del Sud Sudan e delle comunità che li ospitano in Repubblica Democratica del Congo, in Etiopia, Kenya, Sudan e Uganda.
L’appello arriva nel contesto di una situazione economica che peggiora in tutta la regione, dove l’impatto a lungo termine della pandemia da Covid-19, insieme all’effetto provocato dalla guerra in Ucraina, ha fatto salire i prezzi di carburante e generi alimentari e aumentato la disoccupazione. I paesi ospitanti, che hanno generosamente accolto i rifugiati del Sud Sudan sopportano il peso della crisi con il sottofinanziamento, la siccità prolungata e una grave carenza di cibo, incluse le razioni alimentari destinate ai rifugiati.
Lanciando oggi il South Sudan Refugee Response Plan, l’Unhcr fa appello alla comunità internazionale perché aumenti il sostegno per i milioni di rifugiati che non possono tornare nei loro paesi, dove vige una fragile pace intervallata da cicli di violenza sporadica, e che affrontano l’impatto di una crisi climatica sempre più grave. Quattro anni di alluvioni hanno provocato inondazioni in due terzi del paese, danneggiando decine di migliaia di case, terreni agricoli e bestiame. Un sostegno fondamentale per sopperire alle necessità più immediate dei rifugiati nei paesi ospitanti, compreso il bisogno di alloggi, istruzione, sanità e assistenza alimentare. Poiché l’80% di tutti i rifugiati proveniente dal Sud Sudan nella regione è costituito da donne e bambini, il finanziamento ai programmi di prevenzione e risposta alla violenza di genere deve avere la priorità. L’appello mira anche a fornire assistenza in denaro elettronico e anche iniziative che mirano all’aumento della resilienza, quali l’accesso al sistema finanziario e alla formazione, per aiutare i rifugiati e le comunità locali a generare reddito, provvedere alle proprie necessità e vivere dignitosamente.

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