Stando ai dati risalenti al 2021 (per il 2022 non sono ancora disponibili dati dettagliati) nell’Ue il 52% delle vittime ha perso la vita su strade extraurbane, il 39% in aree urbane e il 9% in autostrada. Lo si evince dai dati pubblicati oggi dalla Commissione europea. “Ogni 4 vittime della strada, 3 erano uomini (78%)”. Sul totale delle vittime della strada, il 45% erano conducenti o passeggeri di autovetture, il 18% pedoni, il 19% utilizzatori di veicoli a motore a due ruote (motociclette e ciclomotori) e il 9% ciclisti. “Nelle aree urbane la situazione appare invece molto diversa: gli utenti della strada vulnerabili (pedoni, ciclisti e utilizzatori di veicoli a motore a due ruote) hanno rappresentato poco meno del 70% del totale delle vittime”. Gli incidenti con decessi che si sono verificati su strade urbane “hanno visto coinvolti nella stragrande maggioranza dei casi automobili e autocarri, il che sottolinea la necessità di maggiori tutele per gli utenti della strada vulnerabili”. La Commissione sostiene: “se da un lato è estremamente positivo il fatto che in molti Stati membri la bicicletta acquisisca sempre maggiore importanza all’interno del mix di mobilità, dall’altro lato destano preoccupazione i dati che riguardano il numero di ciclisti uccisi sulle strade dell’Ue. Poiché continuano soprattutto a mancare infrastrutture adeguate, tra i vari utenti della strada i ciclisti sono l’unico gruppo non interessato da un significativo calo di incidenti mortali nell’ultimo decennio”. In Francia, ad esempio, i dati preliminari per il 2022 rivelano un aumento del 30% degli incidenti mortali per i ciclisti rispetto al 2019.