“Celebrare i diversi modi di esprimersi nel mondo, preservare la diversità delle lingue come patrimonio comune e lavorare per un’istruzione di qualità, nella propria lingua madre, per tutti”. Così la direttrice generale dell’Unesco, Audrey Azoulay, sintetizza l’obiettivo della Giornata internazionale della lingua madre che ricorre oggi. Nel suo messaggio per la ricorrenza, Azoulay sottolinea: “È necessario e importante essere consapevoli del valore, tanto insostituibile quanto fragile, della diversità linguistica e culturale mondiale”. Ogni scomparsa di una lingua “costituisce una perdita irrimediabile perché ciascuna delle 7mila lingue che compongono l’umanità porta in sé una concezione unica del mondo, delle cose, degli esseri, un modo di pensare e di sentire”. “Il Decennio internazionale delle lingue indigene (2022-2032), di cui l’Unesco è capofila, costituisce un’importante occasione di mobilitazione per la comunità internazionale, al fine di salvaguardare un intero settore della diversità culturale mondiale”, conclude la direttrice generale.
La Giornata internazionale della lingua madre fu proclamata dalla Conferenza generale Unesco nel novembre 1999. Dal 2000 essa viene celebrata ogni anno per promuovere la diversità linguistica e culturale ed il poliglottismo. La data intende commemorare il 21 febbraio 1952, quando alcuni studenti furono colpiti e uccisi dalla polizia a Dacca, la capitale dell’attuale Bangladesh, mentre manifestavano per il riconoscimento della loro lingua, il bengalese, come una delle due lingue nazionali dell’allora Pakistan.