“È paradossale parlare di uomo ‘aumentato’ se si dimentica che il corpo umano rinvia al bene integrale della persona e che dunque non può essere identificato con il solo organismo biologico”. Lo ha detto il Papa, ricevendo in udienza i membri della Pontificia Accademia per la Vita. “Un approccio sbagliato in questo campo finisce in realtà non con l’’aumentare’, ma con il ‘comprimere’ l’uomo”, il monito di Francesco, che sulla scorta dell’Evangelii gaudium e della Laudato sì ribadisce “l’importanza di una conoscenza a misura d’uomo, organica”, anche in ambito teologico. “È bene che la teologia prosegua nel superamento di impostazioni eminentemente apologetiche, per contribuire alla definizione di un nuovo umanesimo e favorire il reciproco ascolto e la mutua comprensione tra scienza, tecnologia e società”, la raccomandazione del Papa, secondo il quale “la mancanza di un dialogo costruttivo tra queste realtà, impoverisce la fiducia reciproca che sta alla base di ogni convivenza umana e di ogni forma di amicizia sociale”.