“Ogni anno la Quaresima torna a ricordarci la necessità della conversione perché l’unico fine della nostra vita di battezzati è conformarci al Vangelo di Cristo!”, sono queste le parole che mons. Luigi Renna, vescovo di Catania, scrive nel suo messaggio per la Quaresima 2023, “Non perdiamo di vista, cari fratelli e sorelle, il senso di un cammino che ogni anno torna a rigenerare la nostra vita di fede. Ciascuno si applichi a ‘tenere insieme’ preghiera, digiuno, carità personalmente, in famiglia, nella comunità”. Il presule invita alla partecipazione ricordando il primo passo di questo periodo “Mercoledì delle Ceneri, ci sentiremo chiamati alla condivisione con le popolazioni di Turchia e di Siria colpite dal terremoto: la colletta del primo giorno di Quaresima sarà per loro, e così il nostro digiuno diventerà fecondo di carità. Ma non manchi in questi quaranta giorni, in ogni casa un ‘salvadanaio’ per i poveri, accanto ad un angolo nel quale sia richiamata la preghiera, con un Crocifisso e la Bibbia aperta sulla Parola della liturgia del giorno”. Il messaggio evidenzia il valore delle buone azioni e della testimonianza, con le azioni umili che scrivono le storie quotidiane come in un racconto. “Quest’anno siamo chiamati a scrivere una lettera di particolare rilievo che è la sinodalità delle nostre comunità. A che punto siamo nell’ascolto dello Spirito e dei fratelli?”, domanda il vescovo di Catania che ricorda l’iniziativa principale in tutte le parrocchie ed il pellegrinaggio del 30 maggio al santuario mariano di Mompileri. “La nostra testimonianza nelle città cresca, e sia quella di cristiani coerenti, onesti, amanti del bene comune”, aggiunge mons. Renna che ricorda le sue catechesi quaresimali in cattedrale sul tema “Da Babele a Geusalemme: costruire la città dell’uomo a misura d’uomo”, e conclude “Buon cammino quaresimale a tutti! Lo Spirito Santo ‘riprenda’ a scrivere sulle pagine bianche della nostra disponibilità; chi annuncia il Vangelo in ogni vocazione a cui Dio lo ha chiamato ne sia un fedele redattore; che nessun ‘rigo’ dei nostri giorni rimanga vuoto, perché priveremmo il mondo di testimonianza, della luce pasquale, quella che il Risorto è venuto a far brillare e di cui gli occhi dell’umanità hanno bisogno!”.