Diocesi: Genova, presto la mappatura delle disponibilità abitative presso parrocchie, enti ecclesiali, istituti religiosi, fondazioni

L’arcidiocesi di Genova avvierà una mappatura delle disponibilità abitative presso parrocchie, enti ecclesiali, istituti religiosi, fondazioni al fine di avere un quadro più completo possibile delle unità immobiliari libere e destinabili a persone e famiglie nel disagio abitativo. La rilevazione è stata affidata alla Fondazione Auxilium, l’ente ecclesiale che opera a beneficio delle persone che si trovano in stato di necessità temporanea o permanente a Genova, in accordo con la Caritas diocesana di Genova.
“Gli indicatori di queste settimane – si legge in una nota dell’arcidiocesi – confermano un quadro che si va aggravando in modo drammatico: migliaia di famiglie non riescono a far fronte alle spese di mantenimento del bene tra amministrazione e utenze, mentre l’edilizia popolare non può assorbire tutte le domande in attesa. Il tema della perdita della casa si intreccia spesso ad una povertà multifattoriale che si scarica sulle generazioni a seguire, indebolendole sempre più sul piano personale, relazionale, culturale, occupazionale. Una povertà che i Centri di ascolto vicariali della diocesi e gli studi dell’Osservatorio delle povertà e delle risorse della Caritas diocesana ascoltano e rappresentano da decenni. Alla precarietà abitativa di molte famiglie si aggiunge la condizione delle persone senza dimora che vivono in strada o sono accolte dalla rete degli enti ecclesiali e di Terzo settore, in coordinamento con le istituzioni”. “La casa per molti oggi è un autentico fattore di impoverimento – ha commentato l’arcivescovo Marco Tasca –. La Chiesa di Genova è da sempre prossima a tutte queste situazioni sia tramite enti e uffici dedicati sia con opere-segno nate in circostanze straordinarie per la vita ecclesiale, come le Case Giubilari del 2000 o le accoglienze notturne aperte con il Congresso eucaristico nazionale svoltosi nella nostra città nel 2016. Ora però serve fare un passo in più e precisamente nella direzione di una accoglienza diocesana, diffusa, comunitaria e sinodale: una Chiesa che cammina e agisce insieme, ancora più aperta ed accogliente, che valorizza carismi e mette in comune risorse”. “La mappatura che abbiamo deciso di avviare – ha spiegato mons. Andrea Parodi, vicario episcopale per il Servizio della carità e per gli affari economici – risponde appunto a queste due esigenze: capire come aggiornare la risposta della Chiesa al dramma di persone e famiglie in difficoltà e, al tempo stesso, far diventare questa risposta una esperienza di comunità cristiana, a livello parrocchiale, vicariale, per gli ordini religiosi presenti nei territori, gli enti e gli istituti a carattere ecclesiale”. “Tutte le realtà coinvolte – ha aggiunto – si sentano interpellate non nel dovere, ma nel poter essere una risposta cristiana per il bene comune”.

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