“Il capitale più importante che possiamo avere è il capitale spirituale”. Ne è convinto il Papa, che ricevendo in udienza un gruppo di imprenditori del Messico ha esortato ancora una volta – nel suo saluto in spagnolo – a “mettere al primo posto il bene comune, il ‘noi’ proprio di una famiglia, per mettere da parte la logica mondana dell’’io’, del successo, del dominio e del denaro, escludendo gli altri”. L’individualismo, secondo Francesco, è ciò che “infesta” la nostra società, segnata da guerre che portano distruzione, provocano sofferenza e povertà. “Ognuno di noi è chiamato a contribuire affinché la società abbia sempre più artigiani di pace e di una cultura dell’incontro”, l’invito del Papa, “e affinché nella Chiesa si moltiplichino i costruttori di una comunità in cui tutti, senza eccezioni, si sentano ben accolti e amati dal Signore”.