“Siamo angosciati da eventi drammatici. La situazione che ha fatto seguito alla pandemia è ancora incerta. La guerra in Ucraina non sembra volgere al termine ed è solo una tra decine di altre, forse tra tutte quella che rivela in modo più evidente quanto il mondo intero sia esposto al pericolo della distruzione. Inoltre, il devastante terremoto in Turchia e in Siria ci ricorda le numerose catastrofi naturali di una creazione che sembra gridare, che geme e soffre”. Lo ha detto il card. Michael Czerny, prefetto del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, intervenendo alla conferenza stampa di presentazione – in sala stampa vaticana – del Messaggio del Papa per la Quaresima. Nel messaggio, ha fatto notare il cardinale, Papa Francesco sottolinea “la fatica di essere Chiesa sinodale, o meglio, la fatica di diventarlo”, paragonarla ad una “lunga salita”. “Il cambiamento di mentalità – la conversione – e la natura comunitaria della vita umana sono fatiche benedette, da cui dipende qualcosa di meraviglioso e sorprendente per questo mondo a pezzi”, ha commentato Czerny: “Se vogliamo una Quaresima di carità, se crediamo che preghiera e digiuno abbiano effetti reali sul mondo, dobbiamo allargare l’idea di elemosina a qualcosa di più grande, cioè all’idea biblica di restituzione. Come il cammino sinodale rende presente la Parola di Dio tra tutti i battezzati e all’interno delle Chiese locali, così il Vangelo vissuto restituisce gioia e speranza a tutta l’umanità. Gioia e speranza, Gaudium et spes: è il movimento del Concilio Vaticano II, un cammino in salita che Francesco ci esorta a non abbandonare. Il cammino è la missione. E la missione è la carità, che mette in discussione un’organizzazione del mondo e della Chiesa che può sembrare immodificabile, ma è mutevole, perché è frutto di decisioni, di libertà”.