Il Premio Niwano per la Pace, giunto quest’anno alla sua quarantesima edizione, è stato assegnato a Rajagopal, P.V. dell’India, fondatore di Ekta Parishad, un’organizzazione che promuove l’ideologia gandhiana basata sulla pace e non violenza, “come riconoscimento del suo straordinario lavoro a sevizio della giustizia e della pace” e “per la sua azione in favore dei più poveri e marginalizzati del suo Paese, portata avanti attraverso metodi pacifici e non violenti, e per la sua battaglia per il riconoscimento dell’uguale dignità umana ed uguali diritti di ogni uomo e donna, indipendentemente dalla casta o dal genere”. Tra le attività svolte da Rajagopal che hanno ricevuto “la massima stima” da parte della Fondazione Niwano per la Pace, che organizza l’omonimo premio, figurano la sua capacità di “negoziare la resa e facilitare la riabilitazione delle bande, l’educazione dei giovani al servizio dei poveri e, ben consapevole che i bisogni primari dei poveri sono l’acqua, la terra e le foreste, il suo impegno per la cura dell’ambiente”. La sua dedizione alla causa della pace lo ha portato, inoltre, ad organizzare una marcia annuale nonviolenta lunga 12 mila chilometri, attraverso 10 Paesi. La cerimonia di premiazione – informano i promotori dell’iniziativa – avverrà a Tokyo l’11 maggio. Oltre all’attestato, Rajagopal riceverà una medaglia e 20 milioni di yen. La Fondazione giapponese Niwano per la pace ha istituito il Premio Niwano “per onorare e incoraggiare gli individui e le organizzazioni che hanno contribuito in maniera significativa alla cooperazione interreligiosa, promuovendo così la causa della pace nel mondo, e per rendere i loro successi conosciuti nella maniera più ampia possibile”, in modo da “incoraggiare la comprensione e cooperazione interreligiosa e favorire il sorgere di più persone impegnate a lavorare per la pace mondiale”. Il Premo prende il nome dal fondatore e primo presidente dell’organizzazione laica buddista Rissho Kosei-kai, Nikkyo Niwano. Per lui, “la pace non era semplicemente l’assenza di conflitti tra le nazioni, ma un’ armonia dinamica di persone, comunità, nazioni del mondo”. Individuando la pace come obiettivo del buddismo, Niwano ha dedicato più della metà della sua vita a promuovere la pace mondiale, specialmente attraverso il dialogo e la cooperazione interreligiosa.