“La sera del 14 febbraio alle ore 21, la Life Support è stata avvicinata da un mezzo veloce che ha effettuato manovre azzardate e intimidatorie senza identificarsi e senza dare alcun tipo di comunicazione, nonostante la Life Support abbia chiesto ripetutamente un contatto radio. La Life Support stava effettuando da domenica attività di ricerca e soccorso al di fuori dalle acque territoriali libiche, dopo averne informato sia le autorità italiane sia le autorità libiche e senza aver ricevuto nessun coordinamento”. Lo informa Emergency in una nota. L’ong ha scoperto ieri che il mezzo in questione apparteneva alle Ssa (Stability Support Apparatus, un organismo dipendente dal ministero dell’Interno libico). “Denunciamo le intimidazioni ricevute e le manovre azzardate nei nostri confronti da parte di un mezzo che appartiene a forze di sicurezza libiche – dichiara Emergency –. Confermiamo che la nostra nave si trovava a oltre 25 miglia nautiche dalla costa libica, quindi a debita distanza delle acque territoriali che terminano a 12 miglia, come riscontrabile dagli apparati di navigazione presenti a bordo. Il nostro mandato è e rimane soccorrere vite in mare, un bisogno confermato anche dai naufragi avvenuti in questi giorni”.