Con la guerra su vasta scala, in Ucraina, che entra nel suo secondo anno, l’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli affari umanitari (Ocha) e l’Agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr) lanciano oggi un appello congiunto per 5,6 miliardi di dollari per alleviare le condizioni di milioni di persone colpite. Il Piano di Risposta umanitaria per l’Ucraina, che – viene ricordato in una nota – riunisce più di 650 partner, la maggior parte dei quali organizzazioni ucraine, richiede 3,9 miliardi di dollari per raggiungere 11,1 milioni di persone con cibo, assistenza sanitaria, denaro e altri aiuti salvavita. Il Piano di Risposta per i rifugiati richiede invece 1,7 miliardi di dollari, e copre 10 Paesi ospitanti i rifugiati dall’Ucraina, ovvero Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Moldavia, Polonia, Romania e Slovacchia, con circa 250 partner – più della metà dei quali sono partner nazionali. Questi fondi aiuteranno 4,2 milioni di rifugiati ucraini e le comunità locali nei Paesi che li hanno accolti. La situazione umanitaria in Ucraina – prosegue la nota – si è rapidamente deteriorata nel 2022, dopo che l’invasione da parte della Federazione Russa ha fatto degenerare otto anni di conflitto nell’est in una guerra su larga scala. Il livello di distruzione è stato sconvolgente e circa il 40% della popolazione ucraina ha ora bisogno di assistenza umanitaria e protezione. La guerra ha anche costretto molte persone a fuggire dall’Ucraina, provocando una crisi umanitaria di dimensioni non viste in Europa da decenni.
“A quasi un anno di distanza, la guerra continua a causare quotidianamente morte, distruzione e spostamenti forzati, su una scala sconcertante”, ha dichiarato Martin Griffiths, sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli Affari umanitari e coordinatore degli aiuti di emergenza. “Dobbiamo fare tutto il possibile – ha aggiunto – per portare aiuti alle comunità più difficili da raggiungere, comprese quelle vicine alla linea del fronte. Le sofferenze del popolo ucraino sono lungi dall’essere finite e le persone continuano ad avere bisogno del sostegno internazionale”. “La risposta all’emergenza Ucraina nei Paesi ospitanti è stata notevole, con una forte leadership governativa, una manifestazione di solidarietà da parte delle comunità di accoglienza e lo straordinario lavoro svolto dalla società civile, in particolare dalle Ong locali e dalle organizzazioni di rifugiati e a base comunitaria”, ha dichiarato Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, secondo cui “l’Europa si è dimostrata capace di un’azione collettiva e coraggiosa per aiutare i rifugiati”. “I rifugiati – ha osservato – non solo sono stati accolti, ma gli accordi di protezione temporanea hanno fornito loro il diritto di lavorare, di accedere ai servizi e di essere inclusi nei sistemi nazionali. Non dobbiamo però dare per scontata questa risposta, oppure l’ospitalità delle comunità ospitanti. È necessario un continuo sostegno internazionale e solidale, fino a quando i rifugiati non potranno tornare alle loro case in sicurezza e dignità, e anche questa deve rimanere una priorità”.